Com’è successo?
Come?
Come abbiamo fatto a passare metà della nostra vita a correre dietro ad amori impossibili?
Quelli scialbi, senza voglia, senza magia, senza cura.
Mezza vita passata a non avere nessuno che si prendesse cura di noi. E allora abbiamo imparato. Ad annaffiarci da sole per non morire. A piantarci in vasi più grandi per pretendere il giusto spazio. A esporci al sole per non prendere freddo.
Eppure.
Quella metà vita passata a desiderare chi non ci ha voluto pesa come un macigno.
Lui una volta mi disse che ero troppo.
Poi è arrivato lui che mi disse che ero troppo poco.
Poi un altro lui decretó che mi amava troppo per stare con me.
Poi venne lui che senza guardarmi negli occhi decise che mi amava troppo poco per stare con me. Ed era solo il secondo appuntamento.
Ora io non so voi. Ma io ero stanca. Esausta.
Ero una maratoneta a cui si sposta il traguardo sempre più in là. Ero un fiume a cui mettono argini troppo alti da superare. Ero un cane abbandonato in una via straniera in una terra straniera.
Mezza vita a sbracciarmi per farmi guardare, Hey tu scegli me, dietro a uomini che non avevano voglia di amarmi, ma si può essere più disperata?
Poi mi sono stancata. E ho fissato delle regole. Le mie. E le cose sono cambiate.
E allora lo chiedo a te. Quanto tempo vuoi ancora sprecare dietro a chi non ti vede?
Quando ti amerai abbastanza da decidere che ti meriti un uomo che quando ti guarda vede la primavera?
Quando la tua felicità sarà una priorità?