Come si può giustificare la nota regola dei segni nella struttura moltiplicativa dei numeri relativi?

Come si può giustificare la nota regola dei segni nella struttura moltiplicativa dei numeri relativi?

Mostro il - per - che fa più gli altri casi sono analoghi
Fissiamo un intero positivo (WLog) a≠0
-(-a)-(-a)-(-a)-.....-(-a)=(-a)*(-b)=a+a+a+...+a>0 (b volte)
regola: raccoglimento a fattor comune
+1 è un operatore che restituisce l'informazione originale ( o una rotazione di 0°+2kpi sulla retta dei reali), -1 un operatore che restituisce l'opposto dell'informazione (o una rotazione di 180°+2kpi rispetto all'asse reale).
In questo senso (+1)x(+1) è una rotazione di 0°+0°=0° per cui equivale a (+1), (+1)x(-1) e viceversa è una rotazione di 0°+180°=180° ossia equivale a (-1), infine (-1)x(-1) è una rotazione di 180°+180°=360°=2pi=0° che equivale a (+1).
Se moltiplico due numeri devo pensare non a un'operazione singola ma a tre:
a x b = sgn(a) [a ] x sgn(b) [ b ]
poi affermo che l'operazione di applicazione del segno e la moltiplicazione commutano, per cui non importa chi faccio per primo, di conseguenza l'operazione diventa:
sgn (a) sgn (b) |a| x |b|
il prodotto dei moduli ricade nella comune definizione di prodotto aritmetico, di somma iterata (sommo il valore di a b volte o viceversa), dopo di che applico gli operatori segno, con la definizione iniziale, per cui ad esempio l'opposto dell'opposto restituisce il valore iniziale.

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pasquale.clarizio

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