< = > (dal minor all'uguale e al maggiore). Come capirlo
Molti bambini hanno difficoltà a memorizzare i simboli del minore e del maggiore. Sto parlando di questi simboli: “<“ e “>“. In effetti, si assomigliano molto: come si può trasferire questa informazione nella memoria a lungo termine?
Quando ero docente di informatica (nel pleistocene, credo), insegnavo a memorizzare i concetti grazie alle associazioni mentali. Da bambini questa tecnica s’impara con facilità e poi si ricorda per tutta la vita. I miei alunni li chiamavano “trucchi”, e forse è proprio questo che sono. Ecco come funzionava il “trucco” per ricordare la differenza fra il simbolo del maggiore e del minore.
Per prima cosa parliamo dell’uguale. Il simbolo uguale si scrive con due trattini. Se scriviamo:
A = B
vuol dire che il valore di A è uguale al valore di B. Non ce n’è uno più grande dell’altro. Se A vale tre mele, anche B vale tre mele. Adesso proviamo a inclinare verso l’alto il trattino che sta sopra e verso il basso quello che sta sotto. Quello che otteniamo è questo:
A > B.
Adesso A è diventata così grande, rispetto a B, che per contenerla il simbolo dell’uguale ha dovuto allargarsi dalla sua parte. In pratica A è maggiore di B.
Se B vale sempre tre mele, allora A deve valerne quattro o anche di più. Se invece facciamo la cosa inversa, otteniamo questo:
A < B.
Ora è B che è diventata così grande, rispetto ad A, che per contenerla il simbolo dell’uguale ha dovuto allargarsi dalla sua parte. In pratica A è minore di B.
Se B vale sempre tre mele, allora A deve valerne due o anche di meno.
Il valore più grande è sempre dal lato dove l’uguale ha dovuto allargarsi per contenerlo.
Il mio maestro delle elementari diceva: "la bocca è aperta verso il numero più grande"
Non l'ho più dimenticato!