Se per assurdo sparassimo un raggio di antimateria in buco nero, questo tornerebbe a diventare una stella
un buco nero originato da antimateria ed uno da materia siano indistinguibili da un punto di vista classico, e quindi collidendo formerebbero un buco nero più grande magari perdendo energia e massa ma aumentando la loro area totale per via del secondo principio, e perché la materia e l’antimateria rimarrebbero oltre l’orizzonte in forma di energia e massa, ma sinceramente non so abbastanza di gravità quantistica per essere sicuro di questa ipotesi basata sulla gravitazione classica e sulla interpretazione entropica dell’area. In effetti la risposta che esclude l’evoluzione a stato stellare per ragioni termodinamiche è sbagliata di principio da un punto di vista pienamente quantistico, funziona solo se si esclude a mano la possibilità di irragiamento da parte di un BH: se un buco nero emette sufficiente radiazione l’entropia che prima era nell’area viene trasferita alla radiazione quindi da un punto di vista concettuale non è impossibile che un BH perda massa e svanisca come buco nero lasciando nuovamente il posto ad una stella e preservando il secondo principio della termodinamica. La mia propensione a credere che questo verosimilmente non accada e che l’evaporazione non possa essere accelerata nemmeno come effetto di fenomenologie quantistiche dipende solo dal fatto che a quanto so il teorema no hair si dimostra in gravità quantistica euclidea, tuttavia c’è un articolo postremo di Hawking in cui il teorema viene in un certo senso emendato: un BH non ha struttura hard se non quella derivante da massa, carica e momento angolare, ma potrebbe avere una struttura, impressa sugli orizzonti, soft, una sorta di memoria del processo di formazione: non investigabile esternamente, ma ugualmente oggettiva, con questo articolo Hawking ritenne di avere risolto il paradosso dell’informazione.