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Vorrei svegliarmi domani (mascherina)

vorrei svegliarmi domani ed avere 17 anni, pronto a iniziare l’ultimo anno del liceo.
Ai miei tempi, manifestavamo senza una reale consapevolezza delle ragioni, allora andava per la maggiore scioperare per avere strutture scolastiche anti-sismiche. Non avevamo ottenuto molto, ne guadagnammo forse più di esperienze e storie da raccontare.
Adesso, però, mi rendo conto che ci sarebbero gli estremi per una manifestazione studentesca (o, addirittura, genitori-studenti) che resti nella storia.
Il 2020 ha segnato probabilmente il punto più basso nella storia Italiana del diritto allo studio dei minori, ma in generale della tutela dei diritti basilari del minore e delle famiglie.
Durante tutta questa pandemia, e particolare negli ultimi mesi, i minori e i loro bisogni sono stati dimenticati, chiusi in un cassetto che apparentemente è stato riaperto pochi giorni fa, prima dell’apertura delle scuole. Si è pensato solo ed esclusivamente a tutelare alcune attività commerciali (cosa giusta, sia chiaro), ma bambini e famiglie sono state imbavagliate e dimenticate.
Questo è un fallimento totale e culturale, a 360*, di tutto lo stato e di tutte le istituzioni: da una parte la maggioranza si fa trovare impreparata quando da marzo avrebbe dovuto pensare ai diritti all’istruzione e delle famiglie in generale; le opposizioni, tuttavia, stanno al governo e prendono un cazzo di stipendio non per urlare nelle piazze e criticare, ma per presentare delle cazzo di proposte costruttive e supportare lo stato italiano, che si trova di fronte a una crisi senza precedenti.. ma neanche in una situazione di questo tipo, l’opposizione ha solo urlato e criticato, non una cazzo di proposta, e non si è riusciti a collaborare per il bene dei cittadini, di noi e dei nostri figli.
Vorrei avere, ora, 17 anni, una mascherina, un megafono, richiamare migliaia di studenti e genitori in piazza montecitorio, organizzando le postazioni per garantire il distanziamento fisico, e urlare al cielo che questo mondo dimentica, da sempre e ora più che mai, i diritti dei più deboli, dei più fragili, dei minori, delle famiglie, dimenticando il diritto al futuro. E che questo, non è il mio mondo.
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